L’8 giugno scorso Gino Gianmarco Stefanel e il Judo Kuroki Tarcento hanno festeggiato le 500 presenze in gara del capitano del sodalizio tarcentino: per la terza volta un atleta del Judo Kuroki supera un traguardo così prestigioso che costituisce anche un lungo percorso di vita (prima di Stefanel c’erano riusciti Giuliano Casco e Alessandro Costante). Gino Gianmarco Stefanel ha sempre combattuto per il Judo Kuroki, dai suoi esordi a cinque anni fino ad oggi, che di anni ne ha compiuti trenta.

La manifestazione ha visto la presenza di oltre 100 judoka che hanno assistito alla lezione sul judo agonistico e il judo dei kata di Gino Gianmarco Stefanel, 4° dan, insegnante tecnico federale, atleta azzurro e diplomato alla IJF Academy come allenatore di judo.

Il Presidente e il Vicepresidente della Regione Friuli-Venezia Giulia hanno fatto arrivare due messaggi molto significativi a Stefanel e al Judo Kuroki.

Egregio Presidente Casco, si riscontra il cortese e gradito invito comunicando con dispiacere che il Presidente Massimiliano Fedriga si trova impossibilitato, suo malgrado, a partecipare alla premiazione del capitano Gino Stefanel per le sue 500 gare con il Judo Kuroki Tarcento, in programma domani 8 giugno, in quanto impegnato in una missione istituzionale all’estero. Desidera tuttavia far giungere all’atleta i suoi complimenti vivissimi per l‘importante traguardo raggiunto unitamente all’augurio di ogni migliore soddisfazione futura. A Lei e a tutti i presenti all’evento rivolge i suoi migliori saluti. Daniela Sinigoi, Ufficio di gabinetto del Presidente”.

Gent.mi, il Vicepresidente e Assessore alla cultura e allo sport regionale vi ringrazia per il cortese invito. Essendo fresco di insediamento e avendo ricevuto centinaia di inviti e richieste di incontri, l’agenda di giugno è già satura di impegni. Il Vicepresidente è quindi molto dispiaciuto di non potervi confermare la presenza alla premiazione di Gino Gianmarco Stefanel per le sue 500 gare con il Judo Kuroki di Tarcento, tuttavia ci tiene ad esprimere il suo plauso alla nobile iniziativa ed è certo che ci saranno in futuro altre occasioni di incontro. Cordiali saluti, La Segreteria del Vicepresidente e Assessore alla Cultura e Sport FVG avv. Mario Anzil”.

Alla manifestazione tarcentina ha fatto gli onori di casa l’Assessore alla Sport del Comune di Tarcento Roberto Beltrame, grande fautore della Palestra del Judo Kuroki e da sempre vicino al club tarcentino: “Il fondatore del Judo Kuroki Stefano Stefanel ha seminato a Tarcento e ora suo figlio è pronto a dare continuità a questa grande storia di sport. Il Comune di Tarcento sarà sempre vicino a questa grande storia sportiva.”

Molto significativo l’intervento del Fiduciario Coni Mario Gasparetto, delegato dal Presidente Regionale Giorgio Brandolin a rappresentare nella giornata il CONI regionale: “Lo sport permette di mantenere i valori che stanno alla base della nostra vita e che possono essere tramandati ai giovani. L’attaccamento ad uno sport e in questo caso anche ad un club mostrano quanto forte può essere il legame verso una partica che nobilita la vita.”

Edoardo Muzzin della Libertas nazionale ha ricordato come lui e tutto il judo regionale abbiano visto crescere Gino Gianmarco Stefanel dai suoi primi passi sul tatami a 5 anni fino al raggiungimento di questa carriera e di questi risultati.

Il Vicepresidente del Comitato regionale judo Andrea Piccinini, per un impedimento dell’ultimo momento non è riuscito a raggiungere Tarcento, ma ha comunicato telefonicamente a Gino Gianmarco Stefanel la vicinanza del judo regionale alla festa per il suo traguardo. Tra l’altro il Comitato regionale Fijlkam e molti judoka regionali hanno partecipato al crowdfunding che ha permesso la pubblicazione del romanzo “Dentro fino alle ossa” (Edizioni La Nuova Base di Udine).

Infine c’è stato un breve intervento del Maestro Stefano Stefanel che ha detto: “Gino Gianmarco è mio figlio e di questo sono molto orgoglioso, ma sono ancora più orgoglioso di lui perché è diventato anche un ottimo allievo e ora un ottimo judo e un ottimo tecnico. Quando si combatte per più di 500 volte con un club dietro questa scelta non c’è però solo uno sport, una società, dei tecnici, un atleta, ma anche una mamma che sta dietro tutto questo.” E’ stata infatti Annalisa Filipponi a consegnare a Gino Gianmarco Stefanel il premio per le 500 presenze insieme al Presidente del Judo Kuroki Giuliano Casco e recordman di presenze (quasi 700).

°°°°°

Cosa significano per te le 500 presenze nel Kuroki?

Le 500 presenze in una squadra sono un traguardo importante per un atleta. Nel judo non sono molti a contarle e questo è un grosso valore aggiunto del Kuroki. In oltre 40 anni di storia del club, per ora siamo stati solo in 3 a superare le 500 gare. Con il tempo spero di riuscire a superare anche Giuliano che attualmente detiene il record.  Chiaramente le mie 500 gare non hanno tutte lo stesso valore. Tra queste ci sono molti campionati italiani, grand prix nazionali, ma anche molte gare locali. Ci sono gare che ho vinto ed altre che ho perso in 5 secondi. Non sono incluse invece le gare con la nazionale, la squadra regionale e il CUS Udine. Il numero delle presenze, dunque, non è sufficiente a descrivere la carriera di un agonista, tuttavia è sicuramente un indicatore rilevante. Per scendere sul tatami più di 500 volte ci vuole molta costanza, pazienza e volontà di rimettersi costantemente in gioco, vincendo e perdendo. Al di là dei numeri, per me il Kuroki è come una famiglia e sono orgoglioso di vestirne i colori in gara tutte le volte che posso.”

Cosa è per te i judo?

Il judo fa parte della mia vita da sempre e sarà così anche in futuro. Non vivrei mai di solo judo, ma nemmeno senza di esso. Per me il judo è innanzitutto uno sport e a mio modo di vedere non ha senso fare sport senza agonismo (infatti ho fatto più di 500 gare). Il judo poi porta con sé una tradizione e dei principi che sono senza dubbio interessanti. Spesso il judo è rientrato nella mia vita anche per vie indirette, come nel caso del mio romanzo Dentro fino alle ossa, l’aiuto al progetto Judo Everest Club e il conseguente viaggio in Nepal.”

Che obiettivi ti poni?

Il mio obbiettivo principale è esserci sempre al meglio delle mie possibilità, finché potrò. Mi sento ancora agonisticamente giovane, anche se vedo avvicinarsi i 35 anni, limite per partecipare alle gare federali junior-senior, che ho sempre reputato assurdo. In molti paesi all’estero questo limite non esiste e si può continuare fino a che si riesce. Spero di riuscire a tornare al livello da disputare gare nazionali dell’attuale fascia A1 e di tornare a rientrare nei parametri per poter effettuare le gare interazionali del circuito ufficiale. Una parte della mia carriera è anche legata ai kata, che faccio in coppia da anni con Alessandro Cugini. La distanza non ci aiuta (lui, in questo momento, vive a Comano in provincia di Trento), ma credo che abbiamo ancora margine di miglioramento e che possiamo ottenere buoni risultati, anche a livello internazionale.”

Cosa pensi dell’evoluzione del judo nei 25 anni in cui lo hai praticato

Il judo, come tutti gli sport, è diventato molto più fisico di un tempo. La preparazione atletica e la tattica hanno assunto un’importanza rilevante. Sono anche cambiate molte regole arbitrali. Alcune modifiche mi hanno favorito, alcune le trovo giuste, altre no, altre mi hanno anche penalizzato. Ma non credo abbia molto senso attaccarsi alle regole passate, quanto adattarsi a quelle che ci sono. Non credo nell’idealizzazione del judo delle origini (o delle proprie origini) e penso che i cambiamenti siano necessari perché una disciplina non muoia.”