quando dovevamo farlo, abbiamo riaperto con tutte le norme e le prevenzioni previste appena abbiamo potuto, stiamo continuando a tenere alto il nome del nostro sport, grazie all’impegno dei ragazzi e dei genitori, allo sforzo dei tecnici e al puntuale lavoro dei soci che tutti stanno rispettando le norme che ci vengono comunicate e che si allenano con impegno nonostante una ripresa normale sia ancora lontana.

Siamo ogni giorno in attesa di sapere se potremo continuare a tenere aperti i nostri corsi o se dovremmo richiuderli per un periodo. Abbiamo fatto judo tutta l’estate anche per i più piccoli perché comunque vogliamo mantenere intatto il monte ore annuale della nostra pratica sportiva. Tutti insieme ce la faremo e faremo in modo di tornare più forti e più compatti di prima.

I nostri cadetti Iacopo Bardus, Anna Coradazzi e Ilaria Cosenza stanno aspettando di sapere se sarà confermata la Finale Nazionale Cadetti, una gara diversa dalle altre e che non è sostitutiva del Campionato Italiano che nel 2020 non ci sarà. Aspettiamo con loro e speriamo abbiano questa soddisfazione.

Una Società come la nostra guarda sempre il futuro, ma non dimentica mai il passato. Nel momento in cui siamo proiettati verso un futuro sconosciuto dobbiamo avere grande rispetto per il nostro passato, quello su cui abbiamo costruito quello che siamo ora. Da poco ci hanno lasciato tre personaggi che hanno avuto una parte di rilievo nella storia del Judo Kuroki, anche se certamente i più giovani non li hanno incrociati. Pensiamo sia utile ricordarli e ricordare brevemente il rapporto che hanno avuto con noi.

Alda Di Gallo è stata la mamma di Gianluigi Pugnetti, il nostro arbitro mondiale. Ma è stata anche per molti anni un Presidente di Giuria che ha collaborato con il Judo Kuroki nella gestione di moltissime gare al Palazzetto dello sport di Tarcento e nella Palestra di Nimis. Persona puntuale e sempre a disposizione Alda ha vissuto da vicino il momento della grande espansione organizzativa del Judo Kuroki, in un turbine di gare grandi e piccole che l’hanno vista vicina a noi in un ruolo complesso e difficile come è quello di Presidente di giuria. Non c’erano i computer e si faceva quasi tutto a mano, però c’era tanta passione e tanto impegno e le gare volavano via più lisce di quanto succeda oggi. Al Alda Di Gallo è stato assegnato il Premilo Kuroki nel 2005.

Proprio questi giorni all’età di 92 anni ci ha lasciato Mario Pozzo, che è stato un uomo di grandissimo valore, che ha condizionato la vita del judo friulano e del Judo Kuroki. E’ stato lui il dirigente che ha avuto il coraggio di imbarcarsi nell’avventura del Tenri Udine creato per poter continuare ad avere come tecnico Minoru Kuroki. Mario Pozzo ha avuto poi l’intuizione di spingere Stefano Stefanel verso la carriera di tecnico quando questi aveva solo 17 anni. Il rapporto tra Stefano Stefanel e Mario Pozzo è stato intenso e quotidiano dal 1981 al 1984, quando Pozzo ha dato un aiuto decisivo a far nascere il Judo Kuroki. Senza il suo aiuto difficilmente la giovane società tarcentina avrebbe potuto parare gli attacchi di chi voleva farla sparire subito. Pozzo è stato una persona forte e vivace, con grandi intuizioni. Ha capito per primo le potenzialità di Minoru Kuroki alla fine degli Anni Sessanta. Ha capito per primo le potenzialità di Stefano Stefanel, quando l’attuale maestro del Judo Kuroki era ancora cintura blu. A Mario Pozzo è stato assegnato il Premio Kuroki nel 1988.

Il terzo ricordo va a Manlio Grignaschi. Di lui ci parla direttamente Stefano Stefanel, perché pochi nel Judo Kuroki lo hanno frequentato: “Fui molto impressionato durante i quattro anni di permanenza di Kuroki a Udine da Manlio, che era l’unico a tenergli testa sul tatami. Kuroki non riusciva a buttarlo mai giù e questo mi impressionò molto perché non avevo mai visto un judoka italiano tenere testa ad un giapponese. Facevano randori molto lunghi e nello spogliatoio Manlio prendeva in giro Kuroki che lo minacciava di rifarsi sul tatami. Ma tutto finiva davanti ad una birra: sono più le volte che ho visto Manlio proiettare Kuroki che viceversa. Per alcuni anni con il Judo Club Manzano Manlio ha collaborato con il Judo Kuroki soprattutto nel settore giovanile. Un grande uomo di sport che ha saputo essere al contempo allenatore di judo e di pallacanestro.”

Nel momento in cui abbiamo bisogno del futuro non fa male dare un’occhiata al passato