Davide Mauri in coppa con Massimo Cester (Skorpion Pordenone) vince a Leinì (Torino) il titolo italiano di Katame No kata (il 53° nella storia del Judo Kuroki) coronando così una rincorsa durata dieci anni. Per Mauri una meritata soddisfazione nata dalla dedizione, dall’impegno e dalla volontà di raggiungere il titolo. Ma da Leinì arrivano altre grandi soddisfazioni al Judo Kuroki in un week end tutto da incorniciare. Gino Gianmarco Stefanel e Alessandro Cugini salgono sul secondo gradino del podio dei campionati italiani di Nage No Kata, mentre Marika Sato e Fabio Polo su quello del Kodokan Goshin Jutsu. Prova eccellente anche per le due coppie d’argento se si tiene anche conto che Stefanel si è operato al ginocchio a giugno e Sato e Polo hanno disputato l’ultima gara un anno fa. Sempre da Leinì sono venute altre soddisfazioni al club tarcentino con la gara Master: argento per Marika Sato (che ha bissato nei Master il risultato dei Kata), bronzo per Davide Mauri (anche lui dure gare in due giorni) e per Giuliano Casco (che sabato ha arbitrato la finale nazionale di Kata) . Settimo ma sempre presente e combattivo Maurizio Bertoni. Dunque, una due giorni piemontese che fa tornare a casa i judoka tarcentini con molte belle soddisfazioni e uno zaino pieno di medaglie.
Ottima prova dei judoka tarcentini anche a Ponzano Veneto (Treviso) nel Trofeo della Marca, gara di bandiera del judo veneto, che tornava in scena dopo l’ultima edizione addirittura del 2018. Quattro ori per i judoka tarcentini: tre con i ragazzi Asia Bruni, Elisa Comelli e Marco Barassi (guidati in gara da Tiziano Tieppo) e uno con Soraya Luri Meret. Bronzo nella gara per squadre regionali cadetti per Ilaria Cosenza, Anna Coradazzi e Daniel Clocchiatti inseriti nelle due formazioni del Friuli Venezia Giulia, guidate dal Commissario Tecnico Regionale Gianni Maman. Bronzo anche per Gino Gianmarco Stefanel (partito da Leinì dopo i Kata e fermatosi in Veneto per fare un’altra gara) che ha inanellato quattro vittorie dopo una sconfitta iniziale e per Boris Gubiani per una volta aggressivo e non lamentoso. In gara anche Iacopo bardus e Marco Orlando senza molta fortuna.
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