Matteo Borgobello negli Under 12 e Elisa Comelli negli Under 16 conquistano due importanti medaglie di bronzo a Rijeka, nella ventesima edizione della classica croata Sveti Vid. Quattro le vittorie di Borgobello e tre quelle della Comelli: entrambi hanno mostrato i numeri per vincere la gara, ma hanno peccato di ingenuità nei momenti cruciali degli incontri persi. Borgobello nella finale per il terzo posto ha battuto poi il compagno di squadra Lorenzo Stefanel, che ha combattuto male l’incontro d’avvio, dovendo poi passare dalla trafila dei ripescaggi vinti chiaramente e quindi incrociarsi con Borgobello: per lui un bel quinto posto per lui, peccato per una finale tutta Kuroki con uno dei due fuori medaglia. Buone anche le gare di Lorenzo Clocchiatti, Mattia Di Giusto, Francesco Gentile e Ester Rizzardo: alla fine tutti e quattro si sono fermati al quinto posto, cioè ai piedi del podio. Settimo posto per Teresa Mansutti e nono posto per Alessio Tomat. Tecnici a Rijeka Loris Clocchiatti e Alberto Stefanel.

Da dimenticare la Coppa Italia del Judo Kuroki al Lido di Ostia (Roma): Gino Gianmarco Stefanel si è infortunato dopo meno di un minuto di gara, ha concluso l’incontro solo per onor di firma. Daniel Clocchiatti invece ha sprecato un vantaggio importante a pochi secondi dalla fine dell’incontro praticamente vinto e ha visto sfumare le possibilità di podio. In gara senza fortuna anche Andrea Forabosco e Giacomo Cugini. Tecnico al Lido di Ostia Iacopo Bardus.

Le due medaglie in Croazia sono un bel risultato – ha detto il Direttore Tecnico del Judo Kuroki Stefano Stefanel – ma abbiamo sprecato molto non chiudendo le finali per il terzo posto. Troppo ingenui. La Coppa Italia quest’anno ha detto male: quattro atleti qualificati non hanno partecipato alla finale per infortuni (Francesco Nocent, Thomas Colaoni e Iacopo Bardus) o per impegni universitari (Pigozzo). E abbiamo perso subito Stefanel per infortunio: speriamo che recuperi per la finale dei Kata del 22 giugno, ultimo appuntamento stagionale di rilievo. Daniel Clocchiatti cresce di gara in gara, ma inciampa su singoli episodi e quindi deve leggere meglio gli incontri.”