Il 39° Trofeo Tarcento è andato in archivio con la netta vittoria dell’Italia, che si è dimostrata una formazione di tutto rispetto, in questo momento leader del judo europeo juniores. Questa edizione, come la precedente, è stata fortemente condizionata dalla pandemia, in quanto in Italia sono previste restrizioni che in altri paesi non ci sono e che dunque hanno limitato le presenze degli atleti stranieri. Sono stati, alla fine, 292 atleti da 17 nazioni, ben lontani dai 603 delle ultime due edizioni pre-pandemiche (2018 e 2019), che costituiscono un numero notevole da gestire in una bolla con protocolli sanitari rigidi e complessi da seguire. “Dobbiamo ringraziare il dottor Stefano Bonagura, che ci ha aiutati nelle ultime due edizioni a gestire in maniera altamente professionale i protocolli sanitari imposti dalle norme EJU e dalle norme sanitarie Italiane. Bonagura si è rivelato una persona di grandi qualità umane e scientifiche e quindi con lui ci siamo veramente sentiti tutelati e preparati, soprattutto nella gestione dei casi di positività (seppur in numeri molto contenuti) emersi dai tamponi PCR quando già erano in sede di gara a Lignano Sabbiadoro,” ha detto l’Event Manager Gianluigi Pugnetti.

Per il Judo Kuroki Tarcento il Trofeo è la sua gara-simbolo, qualcosa di più di una manifestazione sportiva: è un appuntamento che il club prepara con dedizione e precisione e che condiziona alcuni mesi della vita sociale e tutta la sua storia segnata dalle varie edizioni. La gara è nata nel 1982 ed è diventata prima un punto di riferimento  per il judo nazionale e poi per il judo europeo. Dal Trofeo Tarcento sono passati tanti campioni di ieri e di oggi, alcune medaglie olimpiche. Moltissimi tecnici del judo italiano da agonisti lo hanno vinto o hanno gareggiato e dunque c’è una linea di continuità che lega il Judo Kuroki al suo Trofeo e a tutto il judo nazionale. È difficile, per chi non ha vissuto o vive il Judo Kuroki, comprendere che cos’è il Trofeo Tarcento e cosa significa per noi, ma proprio questo rende evidente la nostra peculiarità e il nostro modo di aggregarci. Averlo saputo e voluto fare anche durante l’emergenza pandemica dimostra quanto forte è il nostro attaccamento alla gara e quanto crediamo in noi stessi.

I volontari, ancora loro

La macchina del Trofeo Tarcento è una macchina organizzativa che ormai non ha più nulla di dilettantistico e improvvisato. Anche le naturali crisi, che si evidenziano ad ogni edizione, vengono subito risolte attraverso l’esperienza acquisita negli anni e le conoscenze che sono anche autosufficienza. Tutto questo, però, senza i volontari non sarebbe possibile, perché comunque il Trofeo Tarcento, anche se è un’European cup del circuito Eju juniores, rimane comunque una manifestazione che tocca il cuore del club e che dunque lo vede impegnato con tutti i suoi soci. E dunque è doveroso ricordare tutti i volontari dell’edizione 2022 cominciando da quelli che l’hanno diretta con grande maestria: Manuela Tondolo, Gianluigi Pugnetti, Giuliano Casco, Loris Clocchiatti, Gino Gianmarco Stefanel, Matteo Gerussi, Sara Moretti, Maurizio Bertoni, Tieppo Tiziano. Hanno lavorato e collaborato al Trofeo Tarcento: Iacopo Bardus, Soraya Luri Meret, Ernesto Luri, Ilaria Cosenza, Anna Coradazzi, Chiara Coradazzi, Giuseppe Casellato, Stefano Stefanel, Marina Talotti, Gianluca Tieppo, Marco Orlando, Alessia Orlando, Victor Bertolini Blazhko, Thomas Colaoni, Alberto Bertossi, Giacomo Bertossi, Valentina Lenzini, Marika Sato, Lara Battistella, Giacomo Cugini, Daniel Clocchiatti, Cristina Missio, Franco Bardus, Andrea Forabosco, Viviana Cacitti, Massimo Nocent, Francesco Nocent, Elena Barberi, Veronica Bottacco, Michele Merlino, Aurora Selenati, Tiziano Ferrari, Franca Gollino, Sara Hribar, Sofia Piva, Franco Bonetto, Romeo Turra, Nicoletta Moro, Monica Scandalai, Nadia Piatssi, Daniele Menis, Sonia Vidoni, Giorgio Rossolato, Tony del Toso, Isabella Ermacora, Diego Filippin, Marco Macorigh, Paola Pavan, Gessica Sacchet, Giovanni Daga, Jessica Ferro, Vittor Zanini, Andrea Trevisan, Flavia Mauro, Matteo Guaraglia.

Un discorso a parte lo merita la comunicazione, che quest’anno, come l’anno precedente, abbiamo voluto gestire in prima persona. È difficile fare comunicazione per un evento judoistico, che non riesce a catalizzare su di sé l’attenzione della pubblica opinione sportiva. Ma gestendola in proprio abbiamo compreso come è necessario attenersi a protocolli comunicativi che non sono quelli che normalmente si leggono sulle pagine sportive. In realtà l’attenzione dei lettori è per singoli interessi, non per interessi generali e dunque bisogna focalizzare l’attenzione su pochi dati e pochi obiettivi, delegando poi alla comunicazione fotografica tutto il resto. Gino Gianmarco Stefanel e Soraya Luri Meret hanno gestito tutto con grande maestria, anche nel rapporto con nell’Unione Europea. La comunicazione evolve, mentre quella judoistica è rimasta ancorata a vecchie dinamiche: il Judo Kuroki Tarcento, anche attraverso l’esperienza del suo Trofeo, cerca strade nuove per calamitare l’interesse almeno del mondo del judo all’evento, uscendo dalla logica dei risultati trasmessi e commentati, che non creano alcun volano positivo.

Bardus ci crede, ma è troppo teso

Avevamo in gara Iacopo Bardus, il nostro atleta di punta, che ha inaugurato la seconda giornata di gare del Trofeo Tarcento con un incontro che, purtroppo, va dimenticato in fretta. Il nostro judoka, che sembra sempre freddo e distaccato, era teso come una corda di violino e non ha saputo reagire alla prima entrate dell’avversario, l’austriaco Tim Schwarzl, perfettamente alla sua portata. “Ho disputato una gara pessima, – ha detto Iacopo Bardus, – credevo di essere molto concentrato e preparato, invece ero solo teso e molle. L’emozione per la partecipazione alla gara, che sta nella mia testa da quando ero bambino, mi ha fatto un brutto scherzo. Ma l’esperienza è stata eccezionale: vivere a fianco dei migliori juniores europei e partecipare per tre giorni allo stage è stata un’esperienza da cui sono certo di essere uscito più forte.

Laura di Toma, il direttore tecnico nazionale

Laura di Toma è stata, il delegato federale alla gara e appena finita la manifestazione ha recapitato a club un messaggio di piena soddisfazione verso l’organizzazione dell’evento e di ringraziamento al Judo Kuroki.  Laura Di Toma è stata una presenza fondamentale in tutte e due le ultime edizioni dl Trofeo Tarcento ed ha aiutato la gara, facendo sentire sempre la Federazione vicina al club organizzatore. Laura di Toma ha collaborato alle prime organizzazioni del Trofeo, perché fino al 1988 è stata tesserata con il Judo Kuroki, con cui ha ottenuto anche importanti titoli italiani ed europei. Dopo una grande carriera come tecnico federale ora è nel Consiglio della Federazione anche con il ruolo di Direttore tecnico. Il fatto che sia nel 2021 a Udine, sia nel 2022 a Lignano Sabbiadoro abbia presenziato alla nostra gara, mostra la grande vicinanza federale al Judo Kuroki Tarcento.

Oltre a Laura di Toma la Fijlkam era a Tarcento con una nutrita serie di personalità di spicco: c’erano i Consiglieri federali Andrea Regis e Maria Grazia Perrucci, i componenti della commissione tecnica nazionale Gianluca Accogli e Corrado Bongiorno, il Referente dell’attività nazionale ed internazionale Raffaele Toniolo, i capi allenatori juniores Vito Zocco e Salvatore Ferro, i collaboratori tecnici seniores Girolamo Giovinazzo e Pierangelo Toniolo, il collaboratore tecnico cadetti Maurizio Pelligra. Per l’European Judo Union (EJU) a Lignano Sabbiadoro sono stati nostri ospiti lo Sport Director Hrvoje Lindi (Croazia) e il Marketing Director Eddy Koaz (Israele), due presenze costanti alla nostra gara; i due componenti della Commissione arbitrale EJU, Andreas Hempel (Germania) e Nuno Carvalho (Portogallo), già a Lignano nell’edizione del 2019. Oltre a loro quest’anno c’era anche il dottor Turgay Demiray (Turchia) della Commissione medica. Ineccepibile, come sempre, la conduzione di gara dell’amico croato Sinisa Veir. Una grande attenzione al nostro Trofeo che ne mostra la centralità nel panorama judoistico europeo.

Molti da ringraziare

Una gara come il Trofeo Tarcento ha bisogno di molti supporti e noi ne abbiamo avuti: la Fijlkam con il Presidente Falcone, il Segretario generale Benucci, il Consiglio di settore e l’amministrazione federale ci ha supportati lungo tutto il percorso. Come sempre presenti la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (che ci ha fatto visita con il Presidente del Consiglio Pietro Mauro Zanin), i Comuni di Tarcento e Lignano Sabbiadoro, i Comitati Regionali Fijlkam del Friuli Venezia Giulia e del Veneto e tutti gli sponsor che hanno voluto esserci vicini e, naturalmente, Bell’Italia che ci ha ospitati nei suoi impianti. A tutti loro un grande grazie, perché da soli non avremmo combinato molto.