Mercoledì 15 febbraio Sandro Scano sarà il nuovo responsabile del judo regionale. Il Judo Kuroki Tarcento è nato nel 1981 e da quella volta i responsabili del judo regionale (come Presidenti quando i Comitati regionali erano di settore o come Vicepresidenti quando i Comitati regionali sono diventati federali o come Commissari per brevi periodi) sono stati Mario Pozzo, Elio Fratini, Sauro Bacherotti, Enzo De Denaro, Stefano Stefanel, Raffaele Toniolo, Manuela Tondolo, Edoardo Muzzin e Maria Grazia Perrucci. Con qualcuno il Judo Kuroki è andato più d’accordo, con qualche altro un po’ meno: ma la vita è fatta così e 36 anni lasciano comunque tracce importanti nella vita di ognuno.

A Sandro Scano noi facciamo gli auguri di riuscire a riportare la gioia e la passione nel judo regionale. Quella gioia e quella passione che hanno fatto grande il judo del Friuli Venezia Giulia e che ora sono seppellite da care system, burocrazia, diffidenza, tensione, competizione, debolezza del judo seniores, stanchezza innovativa e propositiva. Sembra che tutto il judo regionale sia diventato più vecchio e stanco, preso da impegni, voglia di presidiare, di vincere, di raggiungere chissà quali traguardi. Il judo agonistico dovrebbe essere gioia e passione, invece pare sia diventato tensione e pressione.

Il judo regionale è stato un grande judo e per alcuni versi ancora lo è. Ma il “glorioso” passato è stato vissuto come punto di partenza invece era punto di arrivo. Proprio per questo bisogna sorridere e divertirsi, avere piacere di stare insieme, costruire, collaborare, cooperare. Speriamo che Sandro Scano questo sappia fare e sappia farlo con tutti.

Quello che il Judo Kuroki pensa sulle questioni sportive da affrontare lo abbiamo già scritto, qui vogliamo solo auspicare un quadriennio di gioia, passione, belle cose.

TANTO TEMPO FA…

Ha scritto George Santayana : “Chi non conosce la storia è destinato a ripeterne gli errori”. Questo ci pare di vedere in giro: una certa tendenza a negare che vi sia un passato e che qualcuno quel passato lo abbia popolato. Per cui nel ribadire che noi guardiamo avanti senza dimenticare nulla proviamo a vedere cosa la memoria ci fa trovare su questa suggestione della gioia di fare il judo. Chi ci legge potrà decidere da solo se i ricordi che qui descriviamo sono solo i ricordi di una vecchia società nostalgica e fuori dal tempo o un recupero dal passato per capire dove andare nel futuro.

HOFKIRCHEN AN DER TRATTNACH, 25 agosto 1984. Partiamo verso le nove del mattino per Hofkirchen an der Trattnach nei pressi di Salisburgo dove si dovrebbe svolgere la prima edizione dell’Hausruckpokalturnier, gara individuale seniores. L’invito ci è arrivato chissà come, qualcuno ce lo ha dato da qualche parte. La “formazione” della squadra è la seguente: Stefano Stefanel, Alberto Stefanel, Roberto Madrassi, Daniele Cuciz, Luigi Alberto Trevisan, Pio Costantini, Paolo Calligaro, Stefano Giorgiutti, Silvano Cracina. Verso l’una siamo lì. Il paesino è piccolissimo e non c’è anima viva. Troviamo l’indirizzo ed entriamo in un piccolo capannone. Dentro ci sono due tatami 5 per 5 con un metro di bordo che si appoggiano su un muro. In fondo c’è un banco di scuola con un gong. E basta. Aspettiamo un’ora e poi arriva Alois Groissbock, un forte judoka austriaco. Ci saluta e ci pesa. Poi arrivano tre o quattro ragazzi suoi allievi e insomma ci prepariamo a una bella gara tra di noi. Quando mancano pochi minuti alle tre in mezzo a un frastuono di urla, schiamazzi, risate arrivano una cinquantina di judoka: tutta la Nazionale Austriaca, guidata da Josef Reiter che pochi giorni prima aveva “scippato” a Los Angeles la medaglia olimpica al nostro Sandro Rosati. Due cronometri, due segnapunti, un paio di arbitri austriaci e una gara di livello altissimo. Una medaglia di bronzo è il nostro bottino, ma combattiamo con atleti di grande livello e anche loro non si fanno sconti. Poi birra, schnitzel e rientro.

BAD SÄCKINGEN, 20 e 21 luglio 1985. Ci troviamo a Bad Säckingen in Germania provenienti da due diverse destinazioni. Alberto Stefanel porta in Germania dalla Vandea (Nord Ovest della Francia) in furgone Manuela Tondolo, Fabiana Fusillo, Paolo Trevisan, Paolo Cragnolini, Paolo Fonzar e Johnny Volpe al termine dello stage giovanile viaggiando tutta la notte. Da Tarcento partono Miriam Comelli, Laura di Toma, Sabrina Puleo, Monika Pascolo, Franco Del Bo, Loris Comelli, Stefano Stefanel, Luigi Alberto Trevisan, Roberto Madrassi, Paolo Calligaro, Alessio Di Luca, Daniele Cuciz, Pio Costantini. La notte si dorme sul tatami dove tutti fanno di tutto. Poi la mattina si sbaracca, colazione e gara. I viaggiatori notturni sono stralunati, ma combattono senza scuse. Ci sono sei 5 per 5 con un metro di bordo e i banchetti che vendono salsicce e wurstel a ridosso del tatami. Un sacco di gente, gara veloce, arbitraggi scandalosi. Tifo, urla, cameratismo. Poi il rientro. In Germania facciamo man bassa: Laura di Toma è oro, poi portiamo a casa anche 5 argenti e un bronzo, ma gli arbitri ci derubano del derubabile. Grande festa, grande stanchezza. Avevamo soldi per la benzina, l’iscrizione e un paio di wurstel.

Sappiamo che il tempo passato non ritorna. Ma magari un po’ di spirito gioioso sì.