Questa settimana il Judo Kuroki Tarcento deve commentare due sconfitte, ma lo fa con l’orgoglio di chi conosce la sua storia. La 32a partecipazione al Campionato Italiano a squadre dei serie A non è stata fortunata: come scritto alla vigilia era tutto appeso alla prestazione del nostro capitano Gino Gianmarco Stefanel. In realtà anche una sua buona prestazione (e quella vista sul tatami di Monza lo è stata dal punti di vista dell’impegno e dello spirito, ma dal punto di vista tecnico è stata troppo contratta e imprecisa: quando c’è da metterci un po’ di malizia e di tattica il nostro capitano spesso va in confusione) non sarebbe stata sufficiente perché i due prestiti moldavi (Denis Tachil e Norin Tatarescu) erano sì buoni atleti, ma comunque per squadre di A 2. Ci sarebbe voluto un sorteggio migliore, quello che abbiamo avuto è stato pessimo e quindi non abbiamo raccolto molto. 4 a 1 dalla Forza & Costanza Brescia e finita lì (11° posto).

In realtà nei 32 anni consecutivi in cui abbiamo partecipato al Campionato di serie A (unico club d’Italia a poter vantare una simile striscia) abbiamo sempre anteposto la partecipazione alla forza della squadra che in quel momento eravamo in grado di schierare.. La squadra “tutta Kuroki” del 2014 a Lignano Sabbiadoro e quella “aggressiva” del 2015 avevano fin dall’inizio numeri migliori. Ma quella di Monza ha un sapore speciale perché in gara c’era chi ci ha sempre creduto e che ci crede oggi. E così accanto ai giovani Gino Gianmarco Stefanel, Gianluca Tieppo e Boris Gubiani hanno risposto all’appello veterani come Fabio Polo (il tre volte Campione d’Europa e bronzo mondiale di Kata mancava dalla serie A da almeno 10 anni, è stato coraggioso ma non è bastato), Astrit Resuli (per lui ultima presenza nei master a giugno 2015, ma in gara ha avuto in mano il seoi nage vincente), Alberto Bertossi (sempre fiero di esserci). E ha risposto anche Alessio Stella, la cui presenza ha mostrato cosa vuol dire essere “attaccati alla maglia”. Il Judo Kuroki ci sarà anche nel 2017. La nostra squadra di oggi è tecnicamente più forte di quella vista in gara a Monza, ma le motivazioni di quelli che c’erano a Monza vanno oltre il valore tecnico. E Giuliano Casco e Johnny Volpe che hanno guidato la squadra questo lo sanno bene. E lo sa bene anche Alessandro Costante che a Monza è stato vicino alla squadra.

Ma il week end ha portato un’altra sconfitta importante: Iacopo Bardus è andato a Zagrabia seguito da Tiziano Tieppo e con suo padre sempre presente al Trofeo Lika per esordienti. Si è sobbarcato sei ore di viaggio, ha combattuto con avversari più vecchi di lui (in Italia il 2004 combatte da solo, all’estero insieme al 2003) e ha mostrato un grande spirito che gli servirà in quel 2017 che può riservargli grandi soddisfazioni con il Campionato Italiano a dicembre, che è un obiettivo da raggiungere. Per lui una vittoria e una sconfitta, con avversari difficili e dentro un agonismo spinto. Anche in questo caso tanto spirito di sacrificio, tanta passione, tanto impegno.

Come ha cantano una volta Vasco Rossi: “Eh già, siamo ancora qua”.